Tendenze in atto dal 2022 sull’acquisto di materie prime a uso zootecnico
Affacciandosi al nuovo anno, dopo le varie price storm che hanno caratterizzato il 2022 (sia per quanto riguarda le materie prime a uso zootecnico che – nella seconda parte dell’anno – relativamente al prezzo del latte) le aziende agricole si sono trovate a dover fare i conti con una asticella dei prezzi che si è alzata considerevolmente, rendendo a volte piuttosto difficoltoso monitorare l’andamento dei costi in stalla, e di conseguenza attuare scelte strategiche ben ponderate. La tendenza in atto dal 2022 (imputata dai media al conflitto ucraino, spiegazione quantomeno approssimativa) ha visto i prezzi delle materie prime affrontare una vertiginosa salita, fino ad assestarsi verso la fine dell’anno, e riprendere un sentiero di calo nei primi mesi del 2023, sentiero che però è caratterizzato da lentezza e bassa volatilità. Di contro i prezzi del latte sono cresciuti significativamente nella seconda parte del 2022, portando diverse aziende a vendere il prodotto direttamente al prezzo spot; con la fine del 2022, e in vista dei rinnovi dei contratti per il 2023, il prezzo del latte spot (ricordiamoci sempre che lo stesso rappresenta una quota inferiore al 10% del latte commercializzato) ha iniziato un sentiero di discesa, che sembra essersi arrestato proprio in queste settimane in corrispondenza dei vari accordi raggiunti dagli allevatori con i principali player industriali del latte.Euro Holstein fornisce ai propri clienti un servizio di consulenza qualificato
L’evidenza che emerge da tutto ciò è, a nostro avviso, una crescente difficoltà ad analizzare un mercato estremamente volatile per motivi difficilmente identificabili, o meglio per il concorso di una serie di concause apparentemente slegate fra loro, urlate spesso con troppa veemenza e analizzate singolarmente senza che passi una visione d’insieme utile a comprendere gli scenari macroeconomici. Quello che resta è che nel settore zootecnico si è assistito a un aumento dei costi (sia fissi che variabili) e a un contestuale aumento della materia prima venduta. Ora la domanda è: il prezzo del latte è aumentato a sufficienza per coprire l’aumento dei costi delle materie prime e dei servizi connessi alla produzione? La risposta non è univoca, e a essa si può arrivare solo analizzando singolarmente ogni unità produttiva, adattando uno o più modelli standard alle peculiarità della stessa. A questo proposito Euro Holstein fornisce un servizio di consulenza qualificata (tramite ricorso a professionisti di provata esperienza), sia ai propri clienti che a chi richiede espressamente di poter usufruire solo di questo servizio, per arrivare alla definizione della struttura economico/finanziaria dell’impresa, analizzando i punti di forza e di debolezza, e suggerendo – anzi discutendo insieme – i correttivi da apportare al fine di migliorare l’efficienza e la permanenza sul mercato. Detto ciò, al fine d’iniziare a fare un po’ di chiarezza, abbiamo voluto analizzare l’incidenza dei costi alimentari sull’onere di produzione del latte, sviscerando come questo si muove – in quale misura e ampiezza – in risposta a differenti variazioni del mercato di approvvigionamento.L’incidenza dei costi alimentari sull’onere di produzione del latte
Come prima considerazione ci teniamo a sottolineare che il metodo utilizzato è del tutto empirico, essendo questo di comprensione più immediata, e tiene conto degli esclusivi oneri indicati (costo delle materie prime), ben consci che essi rappresentano solo una parte del paniere che concorre alla determinazione del costo di produzione. Per motivi di praticità si è preso in considerazione un allevamento con le seguenti caratteristiche:- 100 vacche in lattazione;
- conseguentemente 16 animali in asciutta a rotazione;
- produzione annua pro-capo pari a 100 quintali di latte;
- si sono considerati solo gli oneri relativi alle materie prime necessarie alla razione del gruppo delle vacche produttive (quindi in lattazione e asciutte), omettendo volutamente la valutazione della rimonta aziendale.
RAZIONE VACCHE IN LATTAZIONE | |||
TIPOLOGIA | Q.tà Kg | Prezzo kg | Totale |
Silomais | 20,50 | 0,0700 € | 1,4350 € |
Pastone di mais | 7,50 | 0,1300 € | 0,9750 € |
Medica fasciata 5T | 3,00 | 0,1550 € | 0,4650 € |
Mais-Orzo 70/30 | 2,90 | 0,4150 € | 1,2035 € |
Soya F.E. 44% | 2,80 | 0,6500 € | 1,8200 € |
Medica fieno 2T | 2,00 | 0,3100 € | 0,6200 € |
Fieno maggengo | 1,00 | 0,2650 € | 0,2650 € |
Nucleo Integr. PROT +VIT+TAMP. | 3,60 | 0,6100 € | 2,1960 € |
Grassi idrogenati | 0,20 | 1,6500 € | 0,3300 € |
43,50 | 9,3095 € |
RAZIONE VACCHE IN ASCIUTTA | |||
TIPOLOGIA | Q.tà kg | Prezzo kg | Totale |
Silomais | 5,00 | 0,0700 € | 0,3500 € |
Fieno maggengo | 4,00 | 0,2650 € | 1,0600 € |
Medica fieno 2t | 2,00 | 0,3100 € | 0,6200 € |
Fieno loietto | 2,00 | 0,2800 € | 0,5600 € |
Nucleo integr. Vacche asciutte | 2,50 | 0,6800 € | 1,7000 € |
15,50 | 4,2900 € |
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La stessa razione viene somministrata, come ovvio, attraverso miscelata Unifeed.
Ipotizzando gli standard di durata di lattazione/asciutta 305/60 giorni e una produzione annua di 10.000,00 quintali di latte, nella tabella successiva abbiamo ipotizzato i vari scenari possibili, in caso di diminuzione del costo di tutto il paniere delle materie prime dal 10% al 90%, al fine di sviscerare il risparmio che si otterrebbe in valore assoluto da questi riallineamenti.
COSTO GIORNO LATT. | GG LATT. | COSTO GIORNO ASC. | GG ASCIUTTA | TOT. ANNUO CAPO | TOT. ANNUO MANDRIA | SCOST. % | SCOST. € |
9,3095 € | 305 | 4,2900 € | 60 | 3.096,80 € | 359.228,51 € | 0% | 0,00 € |
8,3786 € | 305 | 3,8610 € | 60 | 2.787,12 € | 323.305,66 € | -10% | -35.922,85 € |
7,4476 € | 305 | 3,4320 € | 60 | 2.477,44 € | 287.382,81 € | -20% | -71.845,70 € |
6,5167 € | 305 | 3,0030 € | 60 | 2.167,76 € | 251.459,96 € | -30% | -107.768,55 € |
5,5857 € | 305 | 2,5740 € | 60 | 1.858,08 € | 215.537,11 € | -40% | -143.691,40 € |
4,6548 € | 305 | 2,1450 € | 60 | 1.548,40 € | 179.614,26 € | -50% | -179.614,26 € |
3,7238 € | 305 | 1,7160 € | 60 | 1.238,72 € | 143.691,40 € | -60% | -215.537,11 € |
2,7929 € | 305 | 1,2870 € | 60 | 929,04 € | 107.768,55 € | -70% | -251.459,96 € |
1,8619 € | 305 | 0,8580 € | 60 | 619,36 € | 71.845,70 € | -80% | -287.382,81 € |
0,9309 € | 305 | 0,4290 € | 60 | 309,68 € | 35.922,85 € | -90% | -323.305,66 € |
La prima cosa che balza all’occhio è che – considerando una azienda con 100 vacche in lattazione (quindi di dimensione medio/piccola per gli standard attuali) anche una piccola riduzione del prezzo delle materie prime ha ricadute molto importanti in valore assoluto. Se ci si concentra sulla area -20% e -30%, il risparmio atteso si aggira intorno ai 90.000,00 euro annui e considerati gli attuali prezzi, una riduzione di questa misura è tutt’altro che fantasia!
Successivamente abbiamo considerato l’impatto che ogni singolo componente della razione ha sul costo di produzione, e abbiamo simulato anche in questo caso gli effetti di una riduzione a scaglioni, ragionando non più in valore assoluto, ma in termini di costo per litro. A uso e consumo del lettore abbiamo evitato di inserire il silomais e il pastone di mais nella nostra analisi, in quanto ragionevolmente autoprodotti nella maggior parte dei casi. Per quanto riguarda invece le voci che abbiamo aggregato (fieni e concentrati), il valore inserito è stato calcolato mediante media ponderata dei vari elementi presi in considerazione.
% SCOSTAMENTO | COSTO SOYA | COSTO LITRO LATTE | COSTO FIENI | COSTO LITRO LATTE | COSTO NUCLEO | COSTO LITRO LATTE | COSTO FARINE | COSTO LITRO LATTE |
0 | 0,65 | 0,35922851 | 0,2478 | 0,35922851 | 0,63868852 | 0,35922851 | 0,41500000 | 0,35922851 |
-10% | 0,585 | 0,35278935 | 0,22302 | 0,35289317 | 0,574819668 | 0,35027586 | 0,37350000 | 0,3549723 |
-20% | 0,52 | 0,34635019 | 0,19824 | 0,34655783 | 0,510950816 | 0,34132321 | 0,33200000 | 0,35071254 |
-30% | 0,455 | 0,33991103 | 0,17346 | 0,34022249 | 0,447081964 | 0,33237057 | 0,29050000 | 0,34645633 |
-40% | 0,39 | 0,33347187 | 0,14868 | 0,33388715 | 0,383213112 | 0,32341792 | 0,24900000 | 0,34197404 |
-50% | 0,325 | 0,32703271 | 0,1239 | 0,32755181 | 0,31934426 | 0,31446527 | 0,20750000 | 0,33794036 |
-60% | 0,26 | 0,32059355 | 0,09912 | 0,32121647 | 0,255475408 | 0,30551262 | 0,16600000 | 0,33368061 |
-70% | 0,195 | 0,31415439 | 0,07434 | 0,31488113 | 0,191606556 | 0,29655997 | 0,12450000 | 0,3294244 |
-80% | 0,13 | 0,30771523 | 0,04956 | 0,30854579 | 0,127737704 | 0,28760733 | 0,08300000 | 0,32516465 |
-90% | 0,065 | 0,30127607 | 0,02478 | 0,30221045 | 0,063868852 | 0,27865468 | 0,04150000 | 0,32090843 |
Anche in questo caso, più delle parole, parlano i numeri, con qualche piccola sorpresa che forse non tutti considerano (ad esempio l’incidenza dei fieni sul costo litro latte, che – anche in una alimentazione a base silomais, sono paragonabili alla soya al 44% di contenuto proteico).
In definitiva questo piccolo lavoro di aggregazione dati e simulazioni, ha il solo scopo di dimostrare come una attenta analisi – che può essere estesa a ogni angolo della attività – sia di aiuto e supporto sia in fase di controllo di gestione, che all’atto di intraprendere scelte quali la definizione della razione, i piani di approvvigionamento delle materie prime e molto altro ancora.
Saper utilizzare in modo adeguato gli strumenti a disposizione e interpretarne in maniera corretta i risultati restituiti, è – a nostro avviso – il miglior viatico per affacciarsi sul futuro con la piena consapevolezza delle proprie azioni e delle potenzialità della propria struttura.
Noi di Euro Holstein siamo l’eccellenza nel commercio dei bovini e offriamo, proprio per questo, la possibilità di ricevere una consulenza sull’acquisto di bovini o sull’acquisto di vacche da latte da parte dei nostri esperti. Contattaci ora per saperne di più!
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